#viaggineiparaggi – “Spigolature romane”
Borgo Pio e Maupal
Non tutti sanno che nel Rione Borgo Pio a Roma Mauro Pallotta, in arte Maupal, decora i muri con le sue opere.
La cosa più curiosa è che da circa 5 anni Maupal ama rappresentare gli abitanti e i commercianti della zona sorprendendoli con una caricatura che incolla accanto al portone o all’ingresso del negozio.
Si tratta di un omaggio dell’artista a quelli che lui definisce “eroi ordinari in incognito”.
In occasione di #viaggineiparaggi ho incontrato Maupal e ho scambiato quattro chiacchiere con lui passeggiando per il Rione.
Mauro, persona amata nel quartiere, è conosciuto e stimato da tutti per la sua gentilezza e bontà d’animo. Nato e cresciuto a Borgo, non c’e’ altro posto al mondo dove vorrebbe vivere. Abbiamo scoperto insieme le sue opere e durante la nostra passeggiata non c’era persona che non ci salutasse.
Mauro ama definire Borgo come corridoio della sua casa. Di ogni caricatura mi ha illustrato il nome e la vita del personaggio rappresentato:
Ciccio proprietario di un bar, Nicola il proprietario di una panineria, Massimo con i suoi cani, Antonio il cameriere, Alessia, Popi il pugile e Sonia la sua compagna, Paul proprietario del Sorpasso, i suoi simpaticissimi amici Alberto e Danilo che si sono prestati a riprodurre la mossa raffigurata nella caricatura, Alessandro proprietario del Bokowski’s Bar , Sandro il giramondo, Daniele il commesso della Apple, Francesca dal “bel viso”, Rocco, Franco e molti altri – resta a voi trovarli!
Questa passione, nata dopo aver dipinto Papa Francesco come un super eroe alternativo,
è per lui un modo per ringraziare le persone di Borgo che sono supereroi in incognito nella loro quotidianità.
Mauro, come ognuno di noi, è stato fortemente colpito da questa pandemia. Ha cercato di rappresentare il suo stato d’animo attraverso tre opere che si trovano ora sui muri di Borgo e lascio che sia lui a raccontarne:
“Con questa pandemia, è davvero cambiato molto. Sto vivendo questi cambiamenti con attenzione e cerco di starci dentro per non restare indietro e rimanere attaccato ad una vecchia realtà che non c’è più. Periodo difficile e denso di paure. Dopo lo schok iniziale ho cercato di razionalizzare la situazione e sto dividendo questa “apocalisse” in capitoli:
Il primo: dopo lo spiazzamento iniziale, è stato la fine del nostro lockdown (3 maggio 2020) e, il comandamento che tutt’ora persiste, fu di stare a distanza fisica di un metro gli uni dagli altri. “Tom&Jerry” hanno rappresentato per me questo comandamento e se vogliamo prendere qualcosa di buono da questa perfida necessità, la speranza sta nel fatto che ora molte “invadenze” non saranno più permesse e spero anche che questa abitudine fisica si trasformi in via definitiva anche nella sfera mentale;
Il secondo capitolo rappresenta una speranza e, a settembre, ho voluto dipingere un’icona di Santo Stefano in uno stile bizantineggiante, con la siringa del vaccino in mano. La speranza (sembra che stia avverando…) era quella di avere il vaccino per il periodo di Santo Stefano (26 Dicembre);
Il terzo capitolo, infine, rappresenta l’ipocondria diffusa che ormai è in tutti noi, le manie nello stare attenti con i dispositivi di sicurezza per la salute (mascherina e lavaggio mani) oltre che le tante preoccupazioni per le spese e le tasse che, benché l’economia si sia praticamente fermata, siamo tutti costretti a pagare. Chi meglio di Furio (personaggio caricaturale di Carlo Verdone) e la povera Magda poteva rappresentare meglio questa ipocondria diffusa?
Beh, per questi tre capitoli ho scelto un paio di isolati di Borgo Pio e l’ho voluto “intitolare” Reparto Covid. ”
Grazie Mauro per avermi fatto scoprire un mondo nascosto nella città che non conoscevo.